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SOTTO LE LUCI: NIENTE Attualità 

SOTTO LE LUCI: NIENTE

* La rubrica dell’esperto

Gli inglesi sono un popolo difficile da sopportare ,con le sue manie sulla “privacy “e la grande presunzione di aver inventato tutto.
Bisogna però ammettere che gli abitanti d’Oltremanica hanno sempre avuto capacità di risolvere i problemi sociali in modo fattivo ed autonomo,soprattutto in termini di civile collaborazione tra chi governa e chi sta all’opposizione.
Al contrario , nel nostro paese , i conflitti tra le parti avverse producono solo la demolizione preconcetta dell’avversario . Ovunque! ,sia in campo politico ma anche, e questo avvilisce non poco,in ambito sociale.
Predichiamo bene e non razzoleremo male ,analizzando la manifestazione “Luci d’Artista “ormai giunta alle soglie del suo ventennale.Ebbene questo evento viene celebrato annualmente ,ormai in modo stereotipato,per la gioia degli addetti turistici e ristoratori salernitani, i quali per un paio di settimane si prestano ,a giusta ragione, alla redditizia invasione di un estemporaneo turismo “Mordi & Fuggi”.
Detto ciò ,viene da pensare che questa città meriti che le stagionate “Luci”illuminassero eventi all’altezza dei trascorsi storici dell’Hippocratica Civitas ,invece :
“SOTTO LE LUCI, NIENTE!”
Ritorniamo però all’esempio del Regno Unito, ricordando che abbiamo promesso di costruire e non demolire.
Ebbene vogliamo prendere esempio dal padre di famiglia a cui tutti gli italiani guardano con affetto filiale: Sergio Mattarella “president”
Questi premia frequentemente giovani figli del “Bel Paese”che si distinguono per azioni solidali e senso civico ,con il titolo di “Alfieri della Repubblica “
Noi suggeriamo che un’apposita commissione di “Probiviri “proponga, di concerto con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Salerno ,un elenco di “Araldi” da premiare durante il periodo delle “Luci “con le stesse modalità degli “Alfieri”,ma riferiti alla nostra città.Inoltre auspichiamo che durante l’anno si lavori ad eventi culturali degni di questo nome,cioè di alto contenuto, riferiti ai trascorsi medievali della dotta “Salernum”
Che la “Schola”venga finalmente degnamente ricordata con un premio al miglior medico distintosi nella ricerca ginecologica, ad esempio contro il “carcinoma ovarico” tra i peggiori tumori che insidiano il ventre delle donne,centro della vita umana.Lo si potrebbe intitolare alle rinomate “Mulieres”o alla più nota di esse :Trotula de’ Ruggiero,autrice del primo trattato di ginecologia europeo.
Al proposito ,vogliamo riferire un inciso che forse pochi salernitani conoscono.Bisogna dare atto alla sensibilità culturale dell’allora presidente provinciale Alfonso Andria,che acquistò ,per conto della Biblioteca Provinciale ,l’unico manoscritto della Scuola Medica Salernitana ritornato dove vide la luce(unico ! , dei circa cento trafugati a Salerno ed esposti nei musei sparsi in tutto il mondo ,di cui possediamo l’elenco dettagliato )
E’un manoscritto di medicina intitolato “Prattica Brevis” di Plateario Minore,medico della Schola e figlio di Trotula.
Gli inglesi lo esporrebbero al Brithis Museum in una teca a vetri blindata.
Ecco dove potrebbero illuminare le “Luci”.


Invece ,immagino,che il rarissimo reperto sia ben chiuso in qualche scaffale della biblioteca.
A questo punto,
spero vivamente che non mi si faccia notare che già esistono manifestazioni nel periodo delle luminarie.
Stiamo parlando di “Cultura “ e non del vecchio detto borbonico “Festa Farina e Forca”
Questo è quanto auspichiamo perché il nuovo anno porti alla città di Salerno qualcosa che la rappresenti più degnamente nel panorama della cultura italiana e,perché no, le dia anche “chances”di concorrere ad essere proposta come capitale della cultura europea.
Gradiremmo a nome dei salernitani interessati(per fortuna non pochi) di ricevere un cortese riscontro alle presenti proposte.

Per questo motivo ,esortiamo la redazione a notificare il presente articolo direttamente all’Assessore alla Cultura del Comune di Salerno, al quale nell’occasione formuliamo i più cordiali auguri di buon anno e di buon lavoro.

* Camillo Lambiase

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